La Transizione 5.0 è alle porte, ma il mondo imprenditoriale resta in attesa delle ultime formalità burocratiche che permetteranno l’accesso ai benefici previsti dal Piano Nazionale. Questa attesa si traduce in incertezze e confusione, spingendo aziende e fornitori a confrontarsi con procedure ancora poco chiare.
Transizione 5.0: La Piattaforma GSE
Dalle ore 12 del 7 agosto 2024 la piattaforma GSE, necessaria per le comunicazioni e l’invio della documentazione, è ufficialmente pronta e operativa . Questo strumento è fondamentale per implementare il Piano Transizione 5.0, un’iniziativa che non discrimina per settori o dimensioni aziendali, e che sarà cumulabile con altre agevolazioni, tranne quelle previste da Industria 4.0, ZES e ZLS.
Transizione 5.0: Vincoli Ambientali e Semplificazioni
L’approccio alla sostenibilità ambientale resta centrale, con vincoli che mirano a non arrecare danni significativi all’ambiente. Calabrò ha fatto notare che l’Italia è in trattativa per ottenere deroghe che possano includere i settori che attualmente utilizzano combustibili fossili, ma solo in maniera temporanea mentre si avvia un processo di decarbonizzazione. Anche le imprese energivore che incideranno sulle emissioni di CO2 dovranno attenersi a standard specifici per avere accesso ai benefici. Le aziende in stato di crisi o con restrizioni normative resteranno escluse, e il rispetto delle normative sulla sicurezza del lavoro dovrà essere garantito per cinque anni, pena la revoca del supporto.
Transizione 5.0: Scadenze e Procedure
Un report chiaro sulle scadenze è essenziale. Il termine finale per gli investimenti è fissato al 31 dicembre 2025, mentre la documentazione dovrà essere trasmessa sulla piattaforma GSE entro il 28 febbraio 2026. È previsto un termine distinto per impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili, con opportunità di proroghe e scadenze specifiche per differenti progetti. Inoltre, ogni azienda potrà presentare un nuovo progetto solo una volta completato il precedente, limitando le opzioni per chi desidera avviare più iniziative contemporaneamente.
Transizione 5.0: Investimenti Trainanti e Trainati
La Transizione 5.0 introduce termini come investimenti “trainanti” e “trainati”. Gli investimenti trainanti riguardano beni finalizzati alla riduzione dei consumi energetici, mentre gli investimenti trainati includono l’autoproduzione e l’autoconsumo energetico da fonti rinnovabili. È importante notare che non ci sono limiti ai costi per gli investimenti transitori, tuttavia, ci sono dei massimali definiti dal Ministero sul costo agevolabile dei beni.
Transizione 5.0: Certificazione del Risparmio Energetico
Un altro aspetto cruciale riguarda la certificazione delle misure di risparmio energetico. Solo soggetti abilitati, tra cui ingegneri e periti, potranno effettuare tali certificazioni, garantendo esperienza specifica nell’efficientamento industriale. Nonostante l’obiettivo della Transizione 5.0 sia il miglioramento dell’efficienza energetica, il Ministro ha chiarito che le aziende che non raggiungeranno i risultati attesi non verranno penalizzate e potranno comunque accedere alle agevolazioni previste da Industria 4.0. La Transizione 5.0 rappresenta un’importante opportunità per le aziende italiane, ma le incertezze legate alle procedure e ai requisiti potrebbero rallentare il processo di adozione. Con la piattaforma GSE pronta e in attesa di attivazione, le speranze del settore imprenditoriale si focalizzano ora sulla rapidità e sull’efficacia con cui verranno definite e comunicate le modalità operative definitive. Resta da vedere come le aziende risponderanno a queste nuove sfide e come il Ministero continuerà a supportarle nel loro percorso di transizione energetica.